Riportiamo un articolo interessante de Il Sole 24 Ore. La povertà è un rischio di cui dobbiamo prendere atto, anzi è una realtà. Va combattuta ed arginata con energia ed iniziative concrete.
L’analisi è del King’s College di Londra e dalla Australian National University. Per misurare l’impatto della recessione causata dal congelamento dell’economia per l’emergenza Covid-19 i ricercatori si sono basati sulle soglie di povertà della Banca Mondiale. Nel tempo si è passati da 1,9 a 5,5 dollari al giorno. Nello scenario di un calo del 20% delle entrate, 548 milioni di persone si ritroverebbero al di sotto di 5,50 dollari al giorno. Per chi osserva le disuguglianze come Oxfam significherebbe perdere dieci anni di lenti progressi nella lotto contro la polarizzazione della ricchezza. L’impatto è destinato a peggiorare anche in alcune parti del mondo colpite duramente come il Nord Africa, l’Africa sub-sahariana e il Medio Oriente, dove potrebbero essere spazzati via fino a 30 anni di progressi. Secondo le Nazioni Unite occorrono 2,5 trilioni di dollari per sostenere i paesi in via di sviluppo durante la crisi e che quasi la metà di tutti i posti di lavoro dell’Africa potrebbero andare persi.
Oxfam li ha esortati a concordare un pacchetto di salvataggio globale e a mobilitare la somma citata dalle Nazioni Unite per evitare un collasso economico globale. Le possibili misure per raccogliere fondi potrebbero includere l’immediata cancellazione di 1 trilione di dollari di debito, l’emissione da parte del Fondo Monetario Internazionale di un altro trilione di diritti speciali di prelievo, un aumento dei flussi di aiuti ai paesi in difficoltà e l’adozione di tasse di solidarietà di emergenza.
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