Povertà e disuguaglianza: alcuni dati per il 2022
Povertà e disuguaglianza, due temi di cui abbiamo sentito parlare sempre più approfonditamente durante gli anni segnati da questa pandemia. In effetti, come è stato ormai ampiamente dimostrato, l’attuale situazione di emergenza sanitaria ha polarizzato la ricchezza in modo ancora più drammatico.
Il nostro Paese, inoltre, risulta uno dei più fortemente colpiti da questo fenomeno. Infatti, nel 2020 in Europa c’erano 96,5 milioni di persone a rischio di povertà o esclusione sociale, pari al 21,9% della popolazione. Nello stesso anno, in Italia, risultavano in condizione di povertà assoluta poco più di due milioni di famiglie (7,7% del totale da 6,4% del 2019) e oltre 5,6 milioni di individui (9,4% da 7,7%).
A seguito del miglioramento segnalato nel 2019, dai dati emerge che nell’anno della pandemia la povertà assoluta è tornata ad aumentare raggiungendo il livello più elevato dal 2005.
Le conseguenze di questo quadro sconfortante sono innumerevoli. Non solo perdita di benessere dilagante: l’incertezza economica, la pressione sui prezzi, l’allagarsi del divario tra Nord e Sud del mondo stanno generando una spirale negativa che colpirà soprattutto il disagio psichico. In Italia si è aggiunta una netta stratificazione della povertà per età e cittadinanza, che vede in posizione svantaggiata i minori e gli immigrati. Ecco come la pandemia ha cambiato il contesto. Qui una analisi sui nuovi indicatori e sotto il calcolatore della soglia di povertà dell’Istat.
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